IL CASARO

Il termine casaro pare abbia una doppia origine etimologica, quella più naturale ed immediata percezione a riferimento al “caseus” il cacio come lo chiamavano i Romani, il formaggio nel linguaggio comune.
Alcuni studi, però, attribuiscono al termine casaro una derivazione di ruolo, il fatto di essere il conduttore e responsabile della cottura e della produzione del formaggio gli conferiva un ruolo di assoluto dominio, un Cesare, appellativo conferito agli imperatori romani e derivato dal cognome del generale, triumviro e dittatore Gaio Giulio Cesare.

Fregiarsi del titolo di casaro, significa dunque, saper dominare e conoscere il latte per potere produrre tutto ciò che è possibile, partendo dall’ “oro bianco”, il latte.

In Emilia, terra di produzione del Parmigiano Reggiano, viene utilizzato anche il termine di “cascinaio”, letteralmente chi è a capo di una cascina, come proprietario o sovrintendente, ma in Emilia, chi fabbrica burro e formaggio Grana.

Da studi effettuati pare che la lavorazione del latte risalgano addirittura alla civiltà Sumera, III millennio a.C., lo testimonia un bassorilievo denominato Fregio della latteria, dove sono rappresentati personaggi che lavorano il latte ed è stata introdotta in Europa dall’Asia da alcune tribù migranti con il proprio bestiame.